Nicola Chiacchio viaggio Afghanistan
Il giorno che Nicola Chiacchio ha varcato la frontiera tra Iran e Afghanistan per il suo viaggio in Afghanistan, non avrebbe mai immaginato le avventure e le sfide che lo attendevano. Dopo 33 giorni e 2000 km percorsi in bicicletta, si trovava di fronte alla frontiera con il Tajikistan, con il visto scaduto e l’incertezza di poter proseguire senza problemi.
Il suo viaggio in Afghanistan era iniziato con un primo incontro ai confini del paese, dove aveva visto per la prima volta i talebani. Malgrado la sua completa preparazione, il timbro sul passaporto gli sembrava il suono di un cancello che si chiudeva dietro di lui, sigillandolo in una nazione descritta come una delle più grandi prigioni del mondo.
L’Afghanistan, con i suoi 40 milioni di abitanti sotto il controllo dei talebani, rappresentava una sfida non solo geografica ma anche umana. Chiacchio, attraversando paesi privi di elettricità e acqua corrente, ha incontrato una realtà cruda e difficile, ma allo stesso tempo affascinante.
Al suo arrivo in un villaggio vicino al confine, fu immediatamente circondato da una folla curiosa, affascinata dal suo triciclo e dalla sua provenienza occidentale. La notte, cercò rifugio presso una moschea, un luogo che sembrava promettere un po’ di pace sotto il suo grande tetto. Tuttavia, anche lì, la curiosità dei locali non si placava.
Il viaggio di Chiacchio non è stato privo di pericoli. A Ghazni, fu fermato dalla polizia; un episodio che avrebbe potuto avere esiti tragici ma che si risolse senza conseguenze. Questo episodio rifletteva la complessità e l’imprevedibilità del paese.
Attraverso il cuore dell’Afghanistan: l’impresa di Nicola Chiacchio
Durante il suo soggiorno, Chiacchio ha avuto modo di immergersi nella vita quotidiana afghana, vendendo cibo in un piccolo negozio e interagendo con i locali, inclusi alcuni talebani in incognito. La sua presenza ha attirato l’attenzione non solo dei curiosi, ma anche delle autorità locali.
Una sera, fu avvicinato da un uomo che si rivelò essere un talebano e gli comunicò che quella notte avrebbe dovuto dormire altrove. Portato in una base talebana, Nicola trascorse la notte in un luogo considerato “più sicuro”, lontano dal suo ospite afghano.
Nonostante le difficoltà e gli ostacoli, Chiacchio ha continuato il suo viaggio, mosso da una passione inarrestabile per l’esplorazione e la scoperta. Questa avventura in Afghanistan non è stata solo un viaggio fisico ma un percorso di scoperta interiore e di comprensione di una cultura complessa e spesso fraintesa.
Il viaggio di Nicola Chiacchio in Afghanistan ci ricorda che, anche nei luoghi più inaspettati e difficili, esistono storie di resilienza, coraggio e umanità che attendono solo di essere scoperte.
Seguite l’avventura di Nicola su Instagram: [@nicolachiacchioafrica](https://www.instagram.com/nicolachiacchioafrica/).